Evento culturale organizzato dal Centro Internazionale di Studi Gioachimiti giorno 17 maggio 2024, ore 17:30, nella Chiesa di San Martino di Giove a Canale di Pietrafitta.
La Domus florense di Canale è il monumento che verrà presentato nell’ ambito degli incontri sui luoghi gioachimiti
programmati dalla Scuola di Formazione Gioachimita.
L’antica chiesetta di San Martino di Giove di origine bizantina, già casa di S. Ilarione e dei suoi 28 compagni, santificati nel Sannio poco dopo l’anno 1000, fu assegnata ai florensi dal Vescovo protempore di Cosenza sul finire del secolo XII, in stato di rovina, essendo stata sconquassata dal terremoto del 1184, che devastò tutta la Val di Crati. Di là a poco l’abate Gioacchino da Fiore transitandovi si ammalò e il 30 marzo 1202 rese qui l’anima a Dio, rimanendovi seppellito per tutto il primo quarto del secolo XIII. L’oratorio di Canale fu luogo emblematico per i florensi di San Giovanni in Fiore e per i cistercensi a loro subentrati nel 1570, che la detennero raccogliendone i frutti per altri due secoli. Sul finire del Settecento la Chiesa e la tenuta furono cedute a privati, che trasformarono il Tempio e gli altri edifici in strutture a uso agricolo. Nel corso dell’Ottocento e degli inizi del Novecento la Presila cosentina e Canale furono investite da una sequenza impressionante di terremoti. L’edificio si fratturò in tutte le sue strutture essenziali ma resistette. Durante il terremoto che sconvolse l’Irpinia caddero tratti dei cornicioni ; tuttavia rimase ancora in piedi.
In stato di estrema fatiscenza fu comprato nel 2013 dal Comune di Pietrafitta, che promosse un intervento di restauro attraverso cui è stato possibile recuperare questo importantissimo monumento, sia fisicamente che dal punto di vista storico, attraverso attenti studi finalizzati alla conoscenza dell’ambito e alla sua valorizzazione.
La Chiesa di Canale costituisce una delle 22 fondazioni florensi disposte sull’itinerario che realizzò l’abate Gioacchino, tra il 1189 e il 1202, che si divincolava lungo l’antica strada che collegava il mare Ionio al Mare Tirreno. La stessa, oltre ad essere il luogo della morte dell’abate, rappresenta il caposaldo tipologico di Chiesa-casa, esemplificativo delle Domus religionis florensi delle origini ancora fruibile e godibile integralmente, mentre le altre sono scomparse, demolite, occluse da altri edifici, o allo stato di rudere.
Dopo i saluti di Antonio Muto, Sindaco del Comune di Pietrafitta e Socio ordinario di diritto del Centro Studi, la relazione sarà svolta da Pasquale Lopetrone, architetto e storico della Congregazione florense delle origini.
Concluderà i lavori Giuseppe Riccardo Succurro, Presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti.
L’iniziativa fa parte
del progetto “Conoscere il passato per costruire il futuro ” realizzato grazie al contributo concesso dal Dipartimento Istruzione – Settore Politiche Giovanili- della Regione Calabria (Avviso Pubblico n.13226 del 20/09/2023).