Opere di Gioacchinio da Fiore
La stesura delle opere di Gioacchino da Fiore, così come, al momento, è stato possibile stabilire, si pone in arco di tempo che va dal 1176 (probabile datazione di quello che pare essere il suo primo scritto), al 1202, anno della morte. Fino all’ultimo, infatti, Gioacchino fu impegnato nell’elaborazione delle sue opere, tanto che i Tractatus super quatuor evangelia non sono completi, probabilmente proprio per il sopraggiungere della morte.
Non è semplice precisare un’esatta cronologia delle opere gioachimite, dal momento che l’abate era solito ritornare più volte, anche a notevole distanza di tempo, su uno stesso scritto, per completarlo, modificarlo, aggiornarlo ai nuovi sviluppi del proprio pensiero. Un caso emblematico di questo metodo di lavoro è il testo dello Psalterium decem cordarum: completato, secondo un’affermazione dello stesso Gioacchino, tra il 1186 e il 1187, fu poi ripreso, modificato e aggiornato ancora nel 1201, come attesta in modo esplicito un autorevole esemplare manoscritto di tale opera, il codice Padova, Biblioteca Antoniana, ms. 322.
Inoltre, la stesura delle opere principali, quali la Concordia e il Commento all’Apocalisse, si colloca in un arco di tempo piuttosto vasto: iniziate nel periodo 1183-1184, la loro elaborazione si protrae fino al 1196 circa (Concordia) e al 1200 (Expositio); contemporaneamente, Gioacchino lavora anche ad altri suoi scritti, più brevi e in qualche caso dettati da particolari circostanze. Un ulteriore problema riguarda in modo specifico il testo di commento all’Apocalisse: l’opera principale, l’Expositio in Apocalypsim, è infatti, accompagnata da una serie di trattati introduttivi o di sintesi, dedicati ugualmente all’Apocalisse, scritti in parallelo al commento maggiore. Un ultimo caso particolare è quello del Tractatus in expositionem vite et regule beati Benedicti, in cui sono raccolti, in un tentativo di opera unitaria, diversi sermoni, la cui stesura risale a differenti periodi di tempo.
La cronologia delle opere dell’abate calabrese risente dunque di tutte queste problematiche, legate in modo specifico al suo metodo di lavoro.
Una prima, importante ricostruzione della cronologia delle opere di Gioacchino è data da Kurt Victor Selge [ L’origine delle opere di Gioacchino da Fiore, in L’attesa della fine dei tempi nel Medioevo, a cura di O. Capitani e J. Miethke, in “Annali dell’Istituto storico italo-germanico”, 28 (1990), pp. 87-130 ]; lo studioso tedesco ripartisce la produzione il due sezioni, quella risalente agli anni Ottanta del XII secolo (lo spartiacque è il distacco dal monastero di Corazzo e la salita sulla Sila), e quella successiva.
Introduzione alle opere
La stesura delle opere di Gioacchino da Fiore, così come, al momento, è stato possibile stabilire, si pone in arco di tempo che va dal 1176 (probabile datazione di quello che pare essere il suo primo scritto), al 1202, anno della morte. Fino all’ultimo, infatti, Gioacchino fu impegnato nell’elaborazione delle sue opere, tanto che i Tractatus super quatuor evangelia non sono completi, probabilmente proprio per il sopraggiungere della morte.
Non è semplice precisare un’esatta cronologia delle opere gioachimite, dal momento che l’abate era solito ritornare più volte, anche a notevole distanza di tempo, su uno stesso scritto, per completarlo, modificarlo, aggiornarlo ai nuovi sviluppi del proprio pensiero. Un caso emblematico di questo metodo di lavoro è il testo dello Psalterium decem cordarum: completato, secondo un’affermazione dello stesso Gioacchino, tra il 1186 e il 1187, fu poi ripreso, modificato e aggiornato ancora nel 1201, come attesta in modo esplicito un autorevole esemplare manoscritto di tale opera, il codice Padova, Biblioteca Antoniana, ms. 322. Inoltre, la stesura delle opere principali, quali la Concordia e il Commento all’Apocalisse, si colloca in un arco di tempo piuttosto vasto: iniziate nel periodo 1183-1184, la loro elaborazione si protrae fino al 1196 circa (Concordia) e al 1200 (Expositio); contemporaneamente, Gioacchino lavora anche ad altri suoi scritti, più brevi e in qualche caso dettati da particolari circostanze. Un ulteriore problema riguarda in modo specifico il testo di commento all’Apocalisse: l’opera principale, l’Expositio in Apocalypsim, è infatti accompagnata da una serie di trattati introduttivi o di sintesi, dedicati ugualmente all’Apocalisse, scritti in parallelo al commento maggiore. Un ultimo caso particolare è quello del Tractatus in expositionem vite et regule beati Benedicti, in cui sono raccolti, in un tentativo di opera unitaria, diversi sermoni, la cui stesura risale a differenti periodi di tempo.
La cronologia delle opere dell’abate calabrese risente dunque di tutte queste problematiche, legate in modo specifico al suo metodo di lavoro.
Una prima, importante ricostruzione della cronologia delle opere di Gioacchino è data da K.-V. Selge [L’origine delle opere di Gioacchino da Fiore, in L’attesa della fine dei tempi nel Medioevo, a cura di O. Capitani e J. Miethke, in “Annali dell’Istituto storico italo-germanico”, 28 (1990), pp. 87-130]; lo studioso tedesco ripartisce la produzione il due sezioni, quella risalente agli anni Ottanta del XII secolo (lo spartiacque è il distacco dal monastero di Corazzo e la salita sulla Sila), e quella successiva.
Opere principali anni 1170 - 1180
Genealogia 1176 ?
Breve abbozzo in cui si paragona la storia della salvezza alla figura di un duplice albero (dell’Antico e del Nuovo Testamento). La storia umana è poi divisa in sei età; la sesta, ossia il tempo della Chiesa, è descritta nel libro dell’Apocalisse ed è divisa in sei piccole età. Come il popolo ebraico subì sette tribolazioni, così la Chiesa è destinata a subirne altrettante.
Edizioni:
Genealogia, ed. G. L. POTESTÀ, Die Genealogia. Ein frühes Werk Joachims von Fiore
und die Anfänge seines Geschichtsbildes, in “Deutsches Archiv für Erforschung des
Mittelalters”, 56 (2000), pp. 55-101.
Manoscritti:
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. Lat. 3822, 3va-4ra
Paris, BN, Lat. 3595, 28r-29r
Paris, BN, Lat. 11864, 151va-152va
Zwettl, Zisterzienserstiftsbibl., ms. 326, 8vb-9vb
Liber de Concordia Noui ac Veteris Testamenti
1183 (Casamari): inizio della Concordia; stesura almeno del primo libro; i libri II-IV furono conclusi non prima del 1188.
Tra le tre opere principali di Gioacchino, si tratta dell’unica che l’abate dichiara esplicitamente compiuta nel suo testamento (1200). I primi quattro libri fungono da ampia introduzione alla teoria esegetica di Gioacchino; il quinto, pari per estensione ai primi quattro, è un lungo commentario sui libri storici dell’Antico Testamento. Nei libri II e IV troviamo il tema dei paralleli tra le generazioni dei due Testamenti; nel terzo, l’esame della corrispondenza dei sette sigilli; nel V l’applicazione dell’esegesi gioachimita alla “generalis historia” del racconto biblico.
Edizioni:
Liber de Concordia Noui ac Veteris Testamenti, ed. R. R. DANIEL, in “Transactions of the American Philosophical Society”, 73 (1983), part 8 (per i libri I-IV)
Liber Concordie novi ac veteris Testamenti, per Simonem de Luere, Venetiis 1519,
rist. anast. Frankfurt a.M. 1964, 1983² (per il V libro).
Manoscritti:
Roma, Bibl. Corsiniana, ms. 41 F 2 (ms. 797), 2ra-115ra
Roma, Bibl. Casanatense, ms. 1412, 1-104
Città del Vaticano, Bibl. Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3821, 1va-128vb
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 4860, 50r-55v ; 275r-276v ; 281r-289r
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 4861, 1ra-211ra
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat.5732, 37ra-50ra
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Borgh. 190, 5ra-181rb
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Urb. lat. 8, 10ra-164vb
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Arch. Cap. S. Petri in Vat. D. 205, 1-189
Padova, Bibl. Antoniana, 328, 1-138
Venezia, Bibl. Marciana, ms. lat. III, 127, 40-v-42r
Firenze, Bibl. Mediceo-Laurenziana, Conv. soppr. 358, 1ra-116rb
Firenze, Bibl. Laur., Plut VIII, dex.10, 1r-168v
Firenze, Bibl. Laur., Plut XXVIII, dex XI, 189r-235v (?)
Milano, Bibl. Ambrosiana, H 15 inf., 1ra-37rb
Paris, Bibliothèque Nationale, Lat. 10453, 1ra-90vb
Paris, BN, Lat. 16280, 1r-260v
Paris, BN, Lat. 15254, 233ra-334ra
Paris, BN, Lat. 3320, 1-105
Paris, BN, Lat. 3321, 14vb-43rb
Paris, BN, Lat. 16397, 61ra-98vb
Troyes, Bibl. Municipale, ms. 249, 1rb-36va
Châlons-sur-Marne, Bibl. Municipale, ms. 68, 64ra-163ra
Dresden, Sächsische Landesbibl., A. 121, 2r-56r
Bamberg, Staats-Bibl., Msc. 152, 1-101
Leipzig, Universitätsbibl., ms. 194, 141-232
Weimar, Herzogin Anna Amalia-Bibl., ms. Q. 33, 1ra-48va
London, British Library, Royal 8 F XVI, 1ra-24ra
St. Petersburg, Saltykov-Schtschedrin-Bibl., lat. F. v.I, nr. 37, 1ra-36rb
Madrid, Bibl. Nacional, ms. 9731, 1ra-152vb
Valencia, Bibl. Univers., ms. 1205, 1ra-116vb
Psalterium decem chordarum
1183-1184 (Casamari): stesura del primo libro dello Psalterium decem cordarum; l’opera viene conclusa, con i libri II e III, negli anni 1186-1187.
Il primo libro contiene un denso trattato sulla Trinità, suddiviso in sette distinctiones. Nel secondo si prende in esame il significato mistico del numero 150, che rappresenta il totale dei salmi. Può essere letto come un trattato di “teologia sociale”, dal momento che l’abate riflette sul significato e sul valore dei tre ordines (monaci, chierici, laici). Il terzo libro è brevissimo (aggiunto forse anche per completare il numero tre), ed è un canone salmodico contenente brevi norme per la recita dei salmi.
Edizioni:
Psalterium decem chordarum abbatis Ioachim, Francisci Bindoni ac Maphei Pasini,
Venetiis 1527, rist. anast. Frankfurt a.M. 1965, 1983². È in preparazione una nuova
edizione critica, a cura di K.-V. SELGE.
Manoscritti:
Padova, Bibl. Anton., 322, 1ra-42rb
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 3821, 1va
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 4860, 145r-149r; 160r-192’r
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 5732, 1ra-36rb
Milano, Bibl. Ambros., H 15 inf., 45vb-47ra
Paris, BN, Lat. 427, 1ra-45vb
Paris, BN, Lat. 16397, 108rb- 109rb
Dresden, Sächs. Landesbibl., A. 121, 56v-83v
Nümberg, Stadtbibl., Cent. II 51, 2r-23r
Weimar, Herzogin Anna Amalia-Bibl., ms. Q 33, 57ra-vb
London, BL, Royal 8 F XVI, 29rb
St. Petersburg, Saltykov-Schtschedrin-Bibl. lat. F. v. I, 43ra-vb
Expositio in Apocalypsim
1184 (Casamari): inizio dell’esegesi dell’Apocalisse
È il lavoro più ampio dell’abate. Divisa in otto libri, è preceduta dal Liber introductorius, che riproduce, con qualche variazione, l’Enchiridion super Apocalypsim. Negli otto libri, viene interpretato, versetto dopo versetto, il libro dell’Apocalisse, giocando, tra l’altro, sul valore simbolico del numero sette, ricorrente lungo tutta la struttura del testo apocalittico. L’abate interpreta l’Apocalisse come una “profezia ininterrotta”, come una grandiosa visione che suddivide la storia della Chiesa in “septem specialia tempora” corrispondenti alle sette parti dell’Apocalisse, e un’ottava parte che corrisponde alla glorificazione metastorica della Gerusalemme celeste.
Edizioni:
Expositio in Apocalypsim abbatis Ioachim, Francisci Bindoni ac Maphei Pasini,
Venetiis 1527, rist. anast. Frankfurt a.M. 1964.
Manoscritti:
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Chig. A VIII 231, 1ra- 104vb
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 3822, 8va-12va
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 4860, 72v-78r
Roma, Bibl. Casanat., ms. 1411, 1ra- 191r
Roma, Bibl. Vallicelliana, ms. C 65, 39va-40va
Milano, Bibl. Ambros., ms. H 15 inf., 37rb-45vb, 65ra-160vb
Todi, Bibl. Comunale, ms. 43, 1ra-210rb
Paris, BN, Lat. 427, 46ra-103vb
Paris, BN, Lat. 3321, 52ra-65va
Paris, BN, Lat. 16397, 98vb-108rb
Paris, Bibl. de l’Université (Sorbonne), ms. 173, 1ra-187ra
Troyes, Bibl. munic., 249, 37ra-106vb
Rouen, Bibl. Munic., A. 450, 1-131
Auxerre, Bibl. Munic., ms. 8, 1-151
Dresden, Sächs. Landesbibl., A. 121, 237r-240v
Basel, Univ. Bibl., B III 19, 1ra -240vb
Köln, Stadtarchiv, ms. W 267, 1ra-168ra
Nürnberg, Stadtbibl., Cent. Il 51, 104r-373v
Weimar, Herzogin Anna Amalia-Bibl., ms. Q 33, 48ra-56vb
Graz, Universitätsbibl., Ms. 390 (?)
London, BL, Royal 8 F XVI, 24ra-29rb
London, BL, Harley 349, 135-218
London, BL, lat. 3049, 135ra-218va
Dublin, Trinity College Library, ms. A. 2. 3. Vol. 1, 7-92
St. Petersburg, Saltykov-Schtschedrin Bibl., Ms. lat. F. v. I, Nr. 37, 36rb-43ra
De prophetia ignota
maggio 1184
Commento ad un testo profetico anonimo, ritrovato tra le carte del defunto cardinale Matteo d’Angers. Gioacchino ne fornisce una propria interpretazione, legata agli avvenimenti politici del più recente passato.
Edizioni:
De prophetia ignota. Eine frühe Schrift Joachims von Fiore, bearbeitet von M. KAUP, Hannover 1998 (Monumenta Germaniae Historica, Studien und Texte, 19).
Manoscritti:
Padova, Bibl. Anton., ms. 322, 149v-151v
Roma, Arch. Gen. Carmelitani, III, Varia 1, 123v-126v
Ivrea, Bibl. Capitolare, ms. VI (74), 50r-57r
Wolfenbüttel, Herzog-August-Bibl., Guelf. Extrav. 259.1, 44r-46v
Exhortatorium Iudeorum
Risale probabilmente ai primi anni ’80 (ma in questi casi la datazione è più incerta)
Esortazione alla conversione degli ebrei, connessa con il piano salvifico della visione escatologica gioachimita. L’abate confuta i principali attacchi ai capisaldi della fede cristiana – Trinità, incarnazione, interpretazione spirituale della Scrittura – utilizzando quei luoghi dell’Antico Testamento in cui, secondo lui, sono prefigurati i dogmi del cristianesimo.
Edizioni:
Adversus Iudeos, a cura di A. FRUGONI, Roma, Istituto Storico Italiano per il medioevo, 1957 (Fonti per la storia d’Italia, Scrittori secolo XII, 95).
Manoscritti:
Padova, Bibl. Anton., 322, 56ra-71vb
Reggio Emilia, Biblioteca Seminario vescovile, ms. R2, 2vb-11vb
Roma, Archivio Generale Carmelitani, ms. III var. I, 107rb-123va
London, BL, Add. 11439, 78-98
Dresden, Sächs. Landesbibl., A. 121, 231-235r
Wolfenbüttel, Herzog-August-Bibl., Guelf. Extrav. 259.1, 41r-43v
Wolfenbüttel, Herzog-August-Bibl., Helmst. 630B, 246v
Nürnberg, Stadtbibl., Cent.II. 51, 98r-104r
Praha, Cap. Metropol. ad S. Vitum, ms. C. 95, 1ra-13vb
De articulis fidei
Risale probabilmente ai primi anni ’80 (ma in questi casi la datazione è più incerta)
Indirizzato al discepolo Giovanni, lo scritto sintetizza gli “articoli” fondamentali del credo cristiano (Trinità, incarnazione, sacramenti, redenzione, grazia, libero arbitrio, predestinazione, fede/opere, vita attiva/vita contemplativa, ecc…). Inoltre, Gioacchino prende posizione contro alcune eresie dell’epoca, quali quella catara e valdese.
Edizioni:
De articulis fidei, in Scritti minori di Gioacchino da Fiore, a cura di E. BUONAIUTI, Roma, Istituto Storico Italiano per il medioevo, 1936 (Fonti per la storia d’Italia, Scrittori secolo XII, 78), pp. 3-80.
Manoscritti:
Padova, Bibl.Anton., 322, 156rb -162ra
Reggio Emilia, Sem. vesc., ms. R2, 20va-25vb
Firenze, Bibl.Laur., Plut. IX, dex. 11, 57vb-65vb
Paris, BN, Lat. 16397,
Wolfenbüttel, Herzog-August-Bibl., Guelf. Extrav. 259.1, 38r-41r
Nürnberg, Stadtbibl., Cent Il 51, 92v-98r
Professio fidei
Risale probabilmente ai primi anni ’80 (ma in questi casi la datazione è più incerta)
Edizioni:
Professio fidei, ed. in P. DE LEO, Gioacchino da Fiore. Aspetti inediti della vita e delle opere, Soveria Mannelli 1988, pp. 173-175.
Manoscritti:
Padova, Bibl. Ant., 322, 153va-154ra
Paris, BN, Lat. 16397,
Nürnberg, Städt. Bibl., Cent. II, 51, 93r-v
Wolfenbüttel, Herzog-August-Bibl., Guelf. Extrav. 259.1, 38r-41r
Dialogi de prescientia Dei et predestinatione electorum
Risale probabilmente ai primi anni ’80 (ma in questi casi la datazione è più incerta)
Gioacchino discute con due suoi monaci sul fondamento dell’elezione divina nella storia. Il nesso umiltà-perfezione cristiana, fondamentale per la spiritualità cistercense, viene sottratto all’orizzonte mistico-individuale per essere proiettato in una visione storico-salvifica. La storia intera viene considerata come un processo regolato dalla dinamica umiltà-superbia.
Edizioni:
Dialogi de prescientia Dei et predestinatione electorum, a cura di G. L. POTESTÀ, Roma, Istituto Storico Italiano per il medioevo, 1995 (Fonti per la storia dell’Italia medievale, Antiquitates, 4).
Manoscritti:
Padova, Bibl. Ant. 322, 43ra-55vb
Reggio Emilia, Bibl. Sem. vescov. R2, 11vb-20va
Roma, Arch. gen. Carm., III, var. I, 91ra-105vb
Tractatus in expositionem vite et regule beati Benedicti
Raccolta di sermoni risalenti alla seconda metà degli anni ’80 (ma forse prima, nel caso del primo sermone)
Raccolta di alcuni sermoni eterogenei, di argomento monastico e di riflessione escatologica. Gioacchino riflette sul significato storico del monachesimo, e in particolare del monachesimo cistercense. Rilegge poi in chiave politica alcuni passi dell’Apocalisse, per spiegare i problemi sempre più urgenti che la Chiesa del suo tempo si trova di fronte, quali quello dell’eresia e della presenza dei musulmani in Terra Santa.
Edizioni:
C. BARAUT, Un tratado inédito de Joaquín de Flore: De vita sancti Benedicti et de officio divino secundum eius doctrinam, in “Analecta sacra Tarraconensia”,24 (1951), pp. 33-122 (1-90).
Manoscritti:
Padova, Bibl. Anton., 322, 141ra-149vb
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 4860, 35r-44v
Roma, Arch. gen. Carm., III var. I, 126va-127ra
Nürnberg, Stadtbibl., ms. Cent. II 51, 104-123
Opere principali anni 1190 - 1202
Praephatio super Apocalipsim
1188-1192
Si tratta di una “introduzione generale” all’Apocalisse, che Gioacchino scrisse verosimilmente tra il 1188 e il 1192. Qui appare già compiutamente elaborata la teoria gioachimita dei tre “status” trinitari, a completamento dell’antica dottrina patristica delle sei età del mondo e della più recente dottrina dei sette tempi della sesta età.
Edizioni:
Praephatio super Apocalipsim, ed. K.-V. SELGE, Eine Einführung Joachims von Fiore in die Johannesapokalypse, in “Deutsches Archiv für Erforschung des Mittelalters”, 46 (1990), pp. 85-131. Vd. anche GIOACCHINO DA FIORE, Introduzione all’Apocalisse, a c. di K.-V. SELGE, trad. it. di G. L. Potestà, Roma 1995.
Manoscritti:
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Reg. lat. 132, 49ra-58va
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 3822, 108vb
Paris, BN, Lat. 682, 41ra-45rb
Paris, BN, Lat. 2142, 96r- 103r
London BM, Harley 3969, 216r-224r
Dresden Sächs. Landesbibl., A. 121, 97r-99v
Wroclaw (Breslau), Bibl. Univ., Rehdiger 280, 54rb
Rein, Zisterzienserstiftsbibl, ms. 61, 146v-152v
Zwettl, Zisterzienserstiftsbibl. ms. 326, 3ra-10ra
Valenciennes, Bibl. Munic., ms. 516, 162va-165va
Intelligentia super calathis
1190-1191
Dedicato all’abate cistercense Goffredo di Auxerre, lo scritto commenta la visione profetica dei cesti di fichi avuta da Geremia (Ger. 24,1-10). Si tratta di un opuscolo a sfondo politico, destinato a scoraggiare l’ostilità del papa nei confronti di Enrico VI, composta probabilmente nel 1191, all’inizio del pontificato di Celestino III.
Edizioni:
Intelligentia super calathis ad abbatem Gafridum, ed. in P. DE LEO, Gioacchino da Fiore. Aspetti inediti della vita e delle opere, Soveria Mannelli 1988, pp. 125-148.
Manoscritti:
Padova, Bibl. Anton., 322, 136v-139
Enchiridion super Apocalypsim
1194-1196
Rappresenta la prima redazione di quello che diverrà poi il Liber introductorius dell’Expositio in Apocalypsim.
Edizioni:
Enchiridion super Apocalypsim, ed. E. K. BURGER, Toronto 1986 (Studies and Texts, 78). Vd. anche GIOACCHINO DA FIORE, Sull’Apocalisse, trad. e cura di A. Tagliapietra, Milano 1994.
Manoscritti:
Pavia, Bibl. Universitaria, ms. Aldini 370, 1r-79v
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat, Reg. lat. 132, 58vb-95rb
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 3822, 104v-108v
Paris, BN, lat. 2142, 103v-133rb
Bruges, Stedelijke 0penbare Bibl., ms. 86, 101rb- 123va
London, BL, ms. 9731, 153ra-179ra
Weimar, Herzogin Anna Amalia-Bibl., ms. Q 33, 59vb-88ra
Dresden, Sächs. Landesbibl., A. 121, 99v-100r
Wroclaw (Breslau), Bibl. Univ., Rehdiger 280, 47vb-53rb
Köln, Stadtarchiv, ms. W 267, 1va
Madrid, Bibl. Nacional, ms. 9731, 153ra-179ra
De ultimis tribulationibus 1196 Completamento della Concordia
(presentazione alla sede pontificia?)
Breve orazione in cui Gioacchino chiarisce alcuni punti della sua dottrina, in particolare dell’intrecciarsi della sesta età di persecuzione e la settima, di pace, nel quadro storico inaugurato dall’incarnazione e proteso verso la fine dei tempi.
Edizioni:
De ultimis tribulationibus, ed. K.-V. SELGE, Ein Traktat Joachims von Fiore über die Drangsale der Endzeit: “De ultimis tribulationibus”, in “Florensia”, 7 (1993), pp.7-35.
Manoscritti:
Padova, Bibl. Anton., 322, 151va-153va
Reggio Emilia, Bibl. Sem. vesc., ms. R2, 1ra-2vb
Ivrea, Bibl. Capit., ms. VI (74), 57r-64r
Firenze, Bibl. Laur., Plut IX, dex. 11, 54va-57vb
Firenze, Bibl. Laur., Plut. XX, dx. 19 (?)
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 3822, 15vb-17ra
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 4860, 47v-50r
Roma, Arch. gen. Carm., III, var. I, 176ra-178rb
Dresden, Sächs. Landesbibl., A. 121, 235r-237r
Wroclaw (Breslau), Univ. Bibl., Rehdiger 280, 39ra-42vb
1196-1199 completamento del testo dell’Expositio in Apocalypsim
1198-1199 stesura dell’introduzione (Liber introductorius) all’Expositio
Tractatus super quatuor Evangelia
ultimi anni ’90 – 1202
Diviso in tre distinti trattati, di cui l’ultimo è incompiuto, è l’ultimo scritto dell’abate, dedicato all’interpretazione alternata e concordante dei quattro Vangeli.
Edizioni:
Tractatus super quatuor Evangelia, a cura di E. BUONAIUTI, Roma, Istituto Storico Italiano per il medioevo, 1930 (Fonti per la Storia d’Italia, Scrittori secolo XII, 67). Una nuova edizione critica è in corso di stampa, a cura di F. SANTI.
Manoscritti:
Padova, Bibl. Anton., 322, 81ra-136vb
Reggio Emilia, Bibl. Sem. vesc., R2, 26ra-37vb
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. Lat. 4860, 22r-23v
Roma, Arch. gen. Carm., III var. I, 105rb-107vb
Dresden, Sächs. Landesbibl., A. 121, 176r-221v.
Opere principali con datazione incerta
De septem sigillis
Datazione incerta
Breve opuscolo in cui l’abate riassume le duplici persecuzioni dei due Testamenti, scandite dai sette sigilli dell’Apocalisse (Antico Testamento) e dalla loro apertura (Nuovo Testamento).
Edizioni:
De septem sigillis, ed. M. REEVES e B. HIRSCH-REICH, The Seven Seals in the Writings of Joachim of Fiore, in “Recherches de théologie ancienne et médiévale”, 21 (1954), pp. 239-247; edizione sulla base di un ms. dalla tradizione in parte diversa: M. BLOOMFIELD – H. LEE, in The Pierpont Morgan Manuscript of “De Septem Sigillis” in “Recherches de théologie ancienne et médiévale”, 38 (1971), pp. 137-148.
Manoscritti:
Padova, Bibl. Anton., 322, 166
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 3822, 1va-2vb
Milano, Bibl. Ambros., H 15 inf., 64ra-vb
Paris, BN, Lat. 11864, 152
Paris, BN, Lat. 3595, 25-28
Bruges, Stedelijke Openbare Bibl., ms.86, 100r-101r
London, BL, ms. 9731, 179ra-180rb
Oxford, Corpus Christi College (ora London, BL), 255 A, f. 4
Dresden, Sächs. Landesbibl., A. 121, 221va-222vb
Weimar, Herzogin Anna Amalia-Bibl., ms. Q 33, 58va-59vb
Wroclaw (Breslau), Bibl. Univ., Rehdiger 280, 11va- 13ra
Madrid, Bibl. Nacional, ms. 9731, 179ra-180rb
New York, Pierpont Morgan Libr., 631, 47-48
Epistulae
Datazione incerta
a) Domino Valdonensi … abbati
b) Universis Christifidelibus
c) “Testamentum”
Edizioni:
J. BIGNAMI-ODIER, Notes sur deux manuscripts de la Bibliothèque du Vatican contenant des traités inédits de Joachim de Flore, in “Mélanges d’archéologie et d’histoire”, 54 (1937), rispettivamente pp. 226-227 e pp. 220-223. “Testamentum” (edizione: vd. ed. Concordia 1983)
Manoscritti:
a) Domino Valdonensi … abbati
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 3822, 4ra-rb
Paris, BN, Lat. 3595, 34r
Wroclaw (Breslau), Bibl. Univ., Rehdiger 280, 13ra-va
b) Universis Christifidelibus
Padova, Bibl. Anton., 322, 166
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 3822, 1ra-va
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Borgh. 190, 2ra-4ra
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 2074, 195r-v
Firenze, Bibl. Laur., Plut. LXXXVIIII, inf. 41, 109vb-112rb
Milano, Bibl. Ambros., H 15 inf., 47ra-48rb
Paris, BN, Lat. 3595, 19v-21v
Paris, BN, Lat. 11864, 152va-b
Paris, BN, Lat. 16397, 119rb-123va
London, BL, Royal 8 F.XVI, 35va -37
London, BL, Add. 11439, 76-77
Weimar, Herzogin Anna Amalia-Bibl., ms. Q 33, 101-104rb
Wroclaw (Breslau), Bibl. Univ., Rehdiger 280, 10rb-11va
c) “Testamentum” (risalente all’anno 1200)
Roma, Bibl. Casanatense, ms. 1412, 1ra-b
Roma, Bibl. Corsiniana, ms. 41 F 2 (ms. 797), 2ra
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 3821, 1ra-b
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 3822, 104rb
Paris, Bibl. de l’Université (Sorbonne), ms. 173, 187ra
Troyes, Bibl. Municipale, ms. 249, 1ra
London, BL, Add. 11439, 77
Dublin, Trinity College Library, ms. A. 2. 3. Vol. 1, nr. 2
Basel, Univ. Bibl., B III 19, 1ra
Köln, Stadtarchiv, ms. W 267, 1ra
Leipzig, Universitätsbibl., ms. 194, 141ra-b
Liber Figurarum
Datazione incerta
Raccolta di “figurae” o di tavole, immagini miniate di notevole bellezza, che riprendono tutti i temi del pensiero di Gioacchino, riassumendoli in una sintesi simbolica di grande efficacia.
Edizioni:
Liber Figurarum, ed. in L. TONDELLI – M. REEVES – B. HIRSCH-REICH, Il Libro delle Figure dell’Abate Gioachino da Fiore, presentazione di R. Rusconi, Torino 1990 (riedizione con la collaborazione del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti).
Manoscritti:
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. Lat. 4860, 198-204
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. Lat. 3822, 2-3; 4v, 7r-8r
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Urb. Lat. 8, 132-133
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Ross. 552, 1-5r
Reggio Emilia, Bibl. Semin. Vesc., R1, 1-20
Milano, Bibl. Ambros., H. 15, inf. misc., 63
Firenze, Bibl. Laur., Conv. Soppr. 358, 92-93
Paris, BN, Lat. 11864, 151
Paris, BN, Lat. 3595, 22-25, 29-34
Oxford, Corpus Christi College (ora London, BL), 255 A, 4-14
Dresden, Sächs. Landesbibl., A. 121, 87-96
Praha, Narodni Muzeum, ms. XIV B 17, 1v-5v
Poemata
Datazione incerta
a) O felix regnum patrie superne
b) Visionem admirande ordiar historie
Edizioni:
M. REEVES – J. V. FLEMING, Two Poems Attributed to Joachim of Fiore, Princeton 1978.
Manoscritti:
Padova, Bibl. Anton., 322, 165-166
Firenze, Bibl. Laur., Plut. IX, dex. 11, 66
Quaestio de Magdalena
Datazione incerta
Edizioni:
V. DE FRAJA, Un’antologia gioachimita: il manoscritto 322 della Biblioteca Antoniana di Padova, in “Studi medievali”, 3ª serie, 32 (1991), pp. 251-258 (Appendice).
Manoscritti:
Padova, Bibl. Anton., 322, 139-140bis
Sermones
Datazione incerta
a) Sermo in natali Domini (ms.: Padova, Bibl. Anton., 322, 162rb-163)
b) Sermo in die cinerum (ms.: Padova, Bibl. Anton., 322, 163-164)
c) Sermo in quadragesima (ms.: Padova, Bibl. Anton., 322, 164r-v)
d) Sermo in dominica Palmarum
e) Sermo in die paschali
f) Sermo in festo sancti Iohannis Baptiste
(ms.: Padova, Bibl. Anton., 322, 166ra-b)
g) Sermo “Super flumina Babilonis” (Ps. 137,1)
h) Sermo de Helisabeth et Maria et conceptionibus earum
i) Sermo de differentia inter litteram et spiritum
(ms.: Padova, Bibl. Anton., 322, 76rb-77vb)
l) Sermo de iudiciis Dei et de excidio Babilonis
(Ms.: Padova, Bibl. Anton., 322, 77vb-80vb)
Edizioni:
f) Sermo in festo sancti Iohannis Baptiste
(ms.: Padova, Bibl. Anton., 322, 166ra-b)
Edizione di questo gruppo di sermoni in Scritti minori di Gioacchino da Fiore, a cura di E. BUONAIUTI, Roma, Istituto Storico Italiano per il medioevo, 1936 (Fonti per la storia d’Italia, Scrittori secolo XII, 78), pp. 81-108 (Appendice).
g) Sermo “Super flumina Babilonis” (Ps. 137,1)
edizione parziale in L. TONDELLI, Il Libro delle Figure dell’Abate Gioachino da Fiore, I, Torino 1940¹, pp. 98-105; 1953², pp. 100-107.
Manoscritti:
d) Sermo in dominica Palmarum
Padova Bibl. Anton., 322, 164vb-165ra
Dresden, Sachs. Landesbibl., A. 121, 222v
e) Sermo in die paschali
Padova Bibl. Anton., 322, 165ra-166ra
Dresden, Sdchs. Landesbibl. A 121, 222v
g) Sermo “Super flumina Babilonis” (Ps. 137,1)
Padova, Bibl. Anton., 322, 71vb-75ra
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. Lat. 4860, 44v-46r
h) Sermo de Helisabeth et Maria et conceptionibus earum
Padova, Bibl. Anton., 322, 75ra-76rb
Città del Vaticano, Bibl. Ap. Vat., Vat. lat. 4860, 46r
Soliloquium
Datazione incerta
Edizioni:
P. DE LEO, Una preghiera inedita di Gioacchino da Fiore, in “Rivista storica calabrese”, 9 (1988), pp. 99-114.
Manoscritti:
Padova Bibl. Anton., 322, 154ra-156rb
Roma, Arch. gen. Carm., III, var. I, 127ra-131ra
Opere apocrife prodotte in ambienti vicini a Gioacchino nel corso del sec. XIII
Super Hieremiam
Commento al profeta Geremia, preceduto da una lettera in cui il preteso Gioacchino dedica l’opera all’imperatore Enrico VI. Opera ritenuta autentica sino alla metà del sec. XIX, ha come tale fortemente influenzato l’opinione su Gioacchino, contribuendo a offrirne un’immagine distorta. Si è lungamente dibattuto entro quali ambienti il testo possa essere stato prodotto. Fra gli altri, M. Reeves ne riportò l’origine a cerchie cisterciensi-florensi, mentre B. Töpfer ne mise in luce alcuni tratti tipicamente francescani. S. Wessley e R. Moynihan sono giunti, l’uno indipendentemente dall’altro, a conclusioni in parte simili. In sostanza, l’opera presenta diverse redazioni. Da un primo stadio elaborato in Italia in cerchie cisterciensi-florensi si sarebbe giunti a una recensione breve, che già tradirebbe qualche traccia francescana, più riconoscibile nella “redazione lunga”, con tutta probabilità posteriore. L’edizione a stampa del 1516 presenta un testo più marcatamente francescano. In sostanza, attraverso progressivi passaggi redazionali lo scritto sarebbe stato sempre più “francescanizzato” quanto al profilo delle attese escatologiche e alle sottolineature pauperistiche. L’ipotesi avanzata da Moynihan, secondo cui il “core” (che egli individua nel ms. Ambrosiana D 46 Sup., che tramanda un testo brevissimo accompagnato da glosse a sé stanti) sarebbe riconducibile allo stesso Gioacchino, non ha finora trovato accoglienza presso gli studiosi. Appare in questo senso più convincente l’ipotesi di Wessley, secondo cui il testo contenuto nel ms. Ambrosiana D 46 Sup. sarebbe frutto di una compilazione tarda di estratti della redazione breve, frutto a sua volta di rielaborazioni a partire da un archetipo non più ricostruibile. Elementi interni al Commento e riferimenti ad esso in opere del tempo indicano che la produzione del testo dovette avvenire fra il 1241 e il 1243 (Töpfer).
Codici:
Redazione breve:
Bruxelles, Bibl. Royale, Lat. 11956-11966, ff. 1-71 (“pertinet monasterio canonicorum regularium vallis S. Martini in Lovanio”, f. 107)
Milano, Milano Ambrosiana D 46 sup., ff. 100r-119r
Milano, Bibl. Ambrosiana, T 72 Sup. (“Iste liber est fratris … (rasura) ordinis sancti Augustini, quem scripsit fr. Antonius de Senis”, f. 42c)
Paris, Bibl. Nat., Lat. 13428, ff. 1-43
Perugia, Archivio di S. Pietro, 15, ff. 70-115
Roma, Città del Vaticano, Barb. Lat. 634, ff. 1-16v Redazione lunga:
Dresden, Sächs. Landesbibl., A. 121, ff. 132-175
Firenze, Bibl. Laurenziana, Plut. IX, dextr. XI, ff. 1-55 ( proveniente da S. Croce e appartenuto a fr. Tedaldo della Casa ofm)
Elblag (Polonia), F3
Firenze, Bibl. Laurenziana, Plut. XX, XIX, ff. 1-85
Firenze, Riccardiana, Cod. 1437, ff. 1-153 (volgarizzamento italiano)
Laon, Bibl. Munic., cod. 39 (testo incompleto, mancante della seconda metà; proveniente da Notre-Dame de Laon)
London, British Library, Add. 11439, ff. 2-73
Madrid, Bibl. Nac., 59 (?)
Madrid, Bibl. Nac., 9731 (già Avignone, Bibl. Priv. di JLD de Cambis, Cod. CLXXX)
Napoli, Bibl. Naz., Cod. XIV, C 18
Paris, Bibl. Nat., Lat. 15637, ff. 203-242
Paris, Bibl. Nat., Lat. 3321
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 4860, ff. 206.274
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 3822, 39-100
Roma, Città del Vaticano, Lat. 5732, ff. 93-151 (testo incompleto, mancante degli ultimi paragrafi)
Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, Lat. Helmst. 1064, ff. 1-140
Wolfenbuettel, Herzog August. Bibl., cod. 507, 7
Codici contenenti estratti o glosse:
Dublino, Trinity College Library 347, ff. 35rv
Goettingen, Bibl. Univ., Cod. Theol. 162, f. 202
London, British Library, Roy. 8 F. XVI, ff. 29v-35v
Napoli, Bibl. Naz., V.H. 378, ff. 123r-127r
Paris, Bibl. Nat., Lat. 2599, ff. ccxliv-ccxlix
Paris, Bibl. Nat. Lat 16397 (antologia)
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 3822, ff. 21-24.
S. Pietroburgo, Bibl. Saltykov-Schedrin, Codices theologici latini, Cat. I.F.v. No. 37, ff. 23rb-29va
Wroclaw, Bibl. Uniwersytecka, Rehdiger 280, ff. 13v-18v
Edizioni:
Venezia 1516; Venezia 1525; Colonia 1577.
Bibliografia:
R. MOYNIHAN, The Development of the Pseudo-Joachim Commentary Super Hieremiam: New Ms. Evidence, in Mélanges de l’École française de Rome. Moyen Age et temps modernes, 90 (1986), pp. 109-142. Western Mediterranean Prophecy. The School of Joachim of Fiore and the Fourteenth-Century ‘Breviloquium’, by H. Lee, M. Reeves, G. Silano, Toronto 1989. E. WESSLEY, The Role of the Cistercians in the Writings of the Early Disciples of Joachim of Fiore, in Naissance et fonctionnement des réseaux monastiques et canoniaux. Actes du Premier Colloque International du C.E.R.C.O.M., Saint-Etienne, 16-18 Septembre 1985, Saint-Etienne 1991, pp. 81-102. B. TÖPFER, Il regno futuro della libertà, Genova 1992; M. REEVES, The Influence of Prophecy in the Later Middle Ages. A Study in Joachimism, Notre Dame –London 19932. S. E. WESSLEY, Joachim of Fiore and Monastic Reform, New York 1990.
Super Esaiam
Commento apocrifo a Isaia, preceduto da una dedica del preteso Gioacchino al compagno Raniero da Ponza. Non è stato ancora reso oggetto di studio in modo approfondito. Lo si ritiene composto fra il 1260 e il 1266 da un frate minore in Italia meridionale.
Codici:
Budapest, Musaeum Hungaricum, Cod. Lat. Med. Aevi 212
London, British Library, Add. 11439, ff. 103-123 (parziale)
London, British Library, Harley 3049, , ff. 243 (vecchia numerazione: 245)v-255 (257)v (come in Add. 11439)
London, British Library, Cotton, Tib. B. V, Part II, ff. 92-143
Perugia, Archivio di S. Pietro 15, ff. 6-69
Praga, Museo nazionale, XIV B. 17, ff. 7-72
Roma, Città del Vaticano, Ross. 552, ff. 6-65
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 3819
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 3820
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 4959, ff. 5-61
Roma, Città del Vaticano, Borgh. 38
Venezia, Bibl. Marc., Lat. I, 74, ff. 5-65
Vienna, Staatsbibl., Cod. 1400 (Theol. 71), ff. 91-156
Vienna, ms. 760 (Tabulae cod. mscr. I, 128)
Wroclaw, Bibl. Uniwersytecka, Mil. II/8 (8399), già Görlitz, Milich’sche Bibliothek, Cod. membr. F. N. 8.
Edizioni:
Venezia 1517.
Edizioni:
Venezia 1516; Venezia 1525; Colonia 1577.
Bibliografia:
Western Mediterranean Prophecy . TÖPFER, Il regno futuro della libertà; REEVES, The Influence of Prophecy. R. E. LERNER, Federico II mitizzato e ridimensionato post mortem nell’escatologia francescano-gioachimita, in Refrigerio dei santi. Gioacchino da Fiore e l’escatologia medievale, Roma 1995, pp. 147-167.
Praemissiones
Collezione di figure e diagrammi, concepita come premessa a un commentario pseudogioachimita a Isaia. Nei manoscritti si trova normalmente associata al Super Esaiam. La si deve ritenere composta fra il 1260 e il 1266 in Italia meridionale.
Codici:
London, British Library, Add. 11439, ff. 99-103
London, British Library, Cotton, Tib. B. V, Part II, ff. 89-91
Perugia, Archivio di S. Pietro 15, ff. 6-69, ff. 1-5
Praga, Museo nazionale, XIV B. 17, ff. 2-6
Roma, Bibl. Nazionale Centrale, Vitt. Eman. 1502
Roma, Città del Vaticano, Vat. Ross. 552, ff. 1-5
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 4959, ff. 1-4
Venezia, Bibl. Marc., Lat. I, 74, ff. 2-4
Vienna, Staatsbibl., Cod. 1400 (Theol. 71), ff. 91-156
Wroclaw, Bibl. Uniwersytecka, Mil. II/8 (8399), già Görlitz, Milich’sche Bibliothek, Cod. membr. F. N. 8.
Edizioni:
Come prefazione al Super Esaiam, Venezia 1517, al Super Hieremiam, Venezia 1525, e al volume pubblicato a Venezia 1527 contenente l’Expositio in Apocalipsim e lo Psalterium decem chordarum di Gioacchino
Bibliografia:
REEVES, The Influence of Prophecy; R. E. LERNER, Federico II
De oneribus prophetarum
Commentario a estratti di profeti veterotestamentari, preceduto da una lettera del preteso Gioacchino all’imperatore Enrico VI. Nello scritto gli annunci di giudizi imminenti su diversi popoli del Vicino Oriente vengono riferiti a popoli d’Europa e a vicende, spesso oscure, del sec. XIII. Non è stata ancora compiuta una adeguata ricognizione della tradizione manoscritta. Il testo pubblicato da O. Holder-Egger , sulla base di una ricognizione molto limitata della tradizione manoscritta, riproduce una redazione; ulteriori sondaggi compiuti sulla tradizione manoscritta lasciano supporre peraltro una vicenda redazionale più complessa. M. Reeves segnalò in questo senso che il ms. della British Library reca un testo più lungo rispetto a quello pubblicato.
Composto intorno al 1255-1256 (Reeves), in ambienti di francescani italiani
Codici:
Bruxelles, Bibl. Royale, Lat. 11956-11966, ff. 82-87
Haag, Bibl. Reg. 71. E. 44, ff. 101-103, 143-145 (estratti)
London, British Library, Royal 8 F XVI, ff. 38-44
Milano, Bibl. Ambrosiana, H 15 inf. Misc., ff. 52-62
Nürnberg, Stadtbibl. Cent. IV, 32, ff. 23va-26rb (estratto)
Paris, Bibl. Nat., Lat. 3595, ff. 1-15
Paris, Bibl. Nat., Lat. 13428, ff. 44-56
Paris, Bibl. Nat., Lat. 14726, ff. 77-81
Paris, Bibl. Nat., Lat. 16397, ff. 125-136
Perugia, Archivio di S. Pietro 15, ff. 115-126
Roma, Città del Vaticano, Borgh. 190, ff. 183-191
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 3822, ff. 14rv (estratti) e 28-33
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 5732, ff. 57-71
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 3820, ff. 14-26
Roma, Bibl. Nazionale Centrale, Vitt. Eman. 14. S. Pant. 31, ff. 39-47
Wroclaw, Bibl. Uniwersytecka, Rehdiger 280, ff. 21-29
Edizioni:
O. HOLDER-EGGER, Italienische Prophetieen des 13. Jahrhunderts, in Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde, 33 (1908), pp. 129-187.
Bibliografia:
Western Mediterranean Prophecy. REEVES, The Influence of Prophecy.
Expositio abbatis Joachimi super Sibillis et Merlino
Testo proveniente da ambienti florensi-cisterciensi, indirizzato dal preteso Gioacchino all’imperatore Enrico VI ed espressamente dedicato all’interpretazione delle profezie extrabibliche. Composto negli anni ’40 del secolo XIII e tramandato in due versioni. Nella versione lunga, così come la si trova nel Vat. Lat. 3820, la falsa dedica iniziale all’imperatore Enrico VI reca la data 1196.
Codici:
Bruxelles, Bibl. Royale, Lat. 11956-11966, ff. 72-82
Hague, Bibl. Reg. 71. E. 44, ff. 99-100
Madrid, Bibl. naz, ms. B 70
Nürnberg, Stadtbibl. Cent. IV, 32, ff. 23rb (prologo versione lunga), 39rb-41vb (sezione iniziale della versione lunga)
Paris, Bibl. Nat., Lat. 3319, ff. 9v-25r (versione lunga), 28r-38v (versione breve)
Paris, Bibl. Nat., Lat. 14726, ff. 50-51
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 5732, ff. 51-57
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 3820, ff. 1-14 (versione lunga), 27v-37v (versione breve)
Roma, Bibl. Naz. Vitt. Eman., 14. S. Pant. 31, ff. 51v-58v (versione breve)
Bibliografia:
REEVES, The Influence of Prophecy; M. Kaup, Introduzione, in GIOACCHINO DA FIORE, Commento a una profezia ignota, Roma 1999.
Super decem plagas
Breve trattato sulle piaghe d’Egitto, interpretate in riferimento alla storia della Chiesa. Si presenta come una risposta fornita dall’abate Gioacchino a una questione postagli dal compagno monaco Raniero. Il testo è inedito.
Codici:
Bruxelles, Bibl. Royale, Lat. 11956-11966, ff. 87v-88v
Madrid, Biblioteca Nacional 9731, f. 309r-310r
Paris, Bibl. Nat., Lat. 3319, ff. 26v-28r
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 5732, ff. 63ra-63vb
Roma, Città del Vaticano, Vat. Lat. 3820, ff. 26ra-27
Bibliografia:
M. Kaup, Introduzione, in GIOACCHINO DA FIORE, Commento a una profezia ignota, Roma 1999.
De regno Siculo
Breve profezia relativa al destino del Regno di Sicilia e alla posterità di Federico II. Si presenta come direttamente pronunciata da Gioacchino, che vi si esprime in prima persona. Il testo è inedito.
Codici:
Madrid, Biblioteca Nacional 9731, f. 322rb-323ra
Paris, Bibl. Nat. 3319, f. 40rv
Bibliografia:
M. Kaup, Introduzione, in GIOACCHINO DA FIORE, Commento a una profezia ignota, Roma 1999.
In die illa elevabitur draco
Breve profezia politica riguardante alcune città venete, la dinastia sveva e il papato, attribuita a Gioacchino, che l’avrebbe pronunciata nel 1187.
Codici:
Firenze, Bibl. Naz. Laurenziana, Plut. XVIII sin. 5 (frammento)
Nürnberg, Stadtbibl. Cent. IV, 32, ff. 45va-46ra
Padova, Biblioteca Antoniana 90
Paris, Bibl. Nat., Paris 14726, ff. 76v-77r
Reggio Emilia., Biblioteca Seminario Diocesano (indicazione in Tondelli, v. sotto)
Bibliografia:
L. TONDELLI, Profezia gioachimita del secolo XIII delle regioni venete, in Studi e documenti della R. Deputaz. di Storia patria. Sezione di Modena, IV (1940), pp. 1-7 (l’editore si avvale dei soli codici di Padova e Reggio Emilia, di cui non indica i fogli).
Opere pseudogioachimite
in senso lato, intendendo per esse sia opere prodotte nella prima metà del sec. XIII ma non appartenenti alla categoria degli scritti pseudoepigrafici, sia le principali opere apocrife successive (prodotte cioè nella seconda metà del secolo XIII e nei primi anni del secolo XIV).
De semine Scripturarum
Vaticinium sibille Erithreae
Oraculum Cyrilli cum Expositione abbatis Joachim
Liber de Flore
Vaticinia de summis pontificibus